Per un’efficace pulizia delle superfici, l’acqua saponata non basta. Ai fini di una completa eliminazione dei contaminanti, entrano in gioco quattro variabili chiave. scoprite di più sulla scienza che sta dietro al processo di lavaggio IFCO e scoprite le ragioni della sua affidabilità.
Superare un test con un punteggio pieno è possibile, ma solo con duro lavoro e dedizione. Immaginate ora di superare oltre 80.000 test all’anno, e ogni volta con un margine di errore prossimo allo zero. "Nei test volti a stabilire l’assenza di patogeni, il tasso di conformità degli RPC IFCO in Europa risulta costantemente superiore al 99%", spiega Thomas Albrecht, Vice President Service Center Operations presso IFCO. Questi test, eseguiti da autorità indipendenti e da specialisti IFCO, convalidano l’efficacia dei processi di pulizia IFCO nel distruggere i germi ed eliminare i contaminanti. Il duro lavoro e la dedizione a cui si devono tali eccezionali risultati derivano dall’impegno sottoscritto da IFCO in materia di sicurezza alimentare.
Nell’ambito della catena di fornitura alimentare, un’efficace garanzia in materia di sicurezza alimentare comporta non soltanto l’eliminazione di virus e batteri, ma anche la loro prevenzione. Alcuni tipi di batteri di origine alimentare, come la salmonella, possono provocare pericolose malattie e presentare un rischio per la salute pubblica. Benché la maggior parte dei virus che colpiscono le piante presenti nella catena di fornitura alimentare non abbiano un effetto patogeno sulle persone, il problema consiste nella possibilità che i virus infettino le colture. L’obiettivo quindi è di impedire la diffusione di tutti i tipi di patogeni, ed è proprio qui che salute pubblica e salute delle piante trovano un punto in comune: il processo di lavaggio, risciacquo e sanificazione finalizzato all’eliminazione dei contaminanti (batteri, virus o residui di altro tipo) dalle superfici.
I processi di lavaggio e sanificazione impiegati presso IFCO si basano sulla scienza della pulizia, esemplificata da una matrice basata su quattro variabili: temperatura, concentrazione, tempo di contatto, agitazione.
Utilizzate insieme, queste variabili garantiscono un’efficace rimozione di detriti, residui e contaminanti, nonché degli agenti patogeni eventualmente presenti sulle cassette. I nostri RPC possono quindi vantare il medesimo grado di pulizia dei contenitori non utilizzati. L’agitazione, sotto forma di spray o spazzola o di getto d’acqua, è estremamente efficace nell’eliminare tracce di terreno, detriti e contaminanti. Durante il processo di lavaggio delle cassette, l’azione di agitazione stacca detriti e contaminanti, mentre il detergente li fa scivolare via dalla superficie oggetto del lavaggio. Questo processo rimuove efficacemente i microrganismi, tra cui i virus che, a differenza dei batteri, non sono in grado di attaccarsi alle superfici.
Per il nostro processo di lavaggio, abbiamo anche determinato quali concentrazioni di detergente e temperature risultino più efficaci nel rimuovere i contaminanti dagli RPC. Questi dettagli variano a seconda del tipo di contenitore sottoposto al lavaggio: cassette verdi o nere per il trasporto di frutta e verdura, ad esempio, o RPC rossi per prodotti deperibili a base di carne, o ancora vassoi marroni utilizzati per il pane. Il tempo di contatto, vale a dire il periodo di tempo in cui i disinfettanti devono stare a contatto con la superficie per distruggere gli agenti patogeni, è stato ottimizzato. L’ossidazione, che distrugge le pareti delle cellule, viene altresì utilizzata per eliminare o inattivare i microrganismi: si tratta infatti di un processo rapido, efficiente e può essere ampiamente applicato.
Ai fini di un’analisi più particolareggiata della scienza della pulizia da noi utilizzata, è necessario comprendere l’interazione fra le variabili. In presenza di temperature relativamente elevate, i tensioattivi, composti dei detergenti che riducono la tensione superficiale fra i liquidi, riescono a eliminare i contaminanti. Tuttavia, se l’acqua è troppo calda è possibile che i detergenti producano troppa schiuma, i disinfettanti vengano vaporizzati troppo rapidamente o lo stesso RPC diventi malleabile, finendo per intasare i nastri trasportatori. "Tutto quello che facciamo ha un motivo", dichiara Albrecht. "E i nostri motivi si basano su solidi principi scientifici."
L’intero sistema SmartCycle™ di gestione del pooling dipende da procedimenti di lavaggio costantemente rigorosi. Dopo ciascun utilizzo, gli RPC IFCO vengono raccolti presso i dettaglianti e inviati a uno dei nostri centri di lavaggio per essere puliti. Presso i centri in questione, il rischio di contaminazione incrociata viene scongiurato ricorrendo a misure di separazione fisica.
In seguito a un processo di prelavaggio, gli RPC IFCO passano attraverso macchinari di lavaggio ad alta pressione che fanno uso di detergenti caustici e prodotti disinfestanti certificati, espressamente concepiti per sistemi di lavaggio a tunnel. Gli RPC vengono quindi sottoposti a due processi di risciacquo, rispettivamente con acqua fresca e disinfettante, effettuati in aree diverse dei nostri dispositivi di lavaggio a tunnel.
In seguito alla scoperta del Tobamovirus (Tomato Brown Rugose Fruit Virus o ToBRFV), abbiamo svolto studi imperniati su test di lavaggio al fine di garantire l’efficacia dei processi di lavaggio nel rimuovere e/o inattivare i patogeni umani e vegetali da eliminare e dimostrare l’assenza di qualsiasi rischio di trasmissione tramite gli RPC.
I risultati dei test di lavaggio hanno evidenziato la totale assenza di virus. Ciò offre prove scientifiche della totale assenza, in seguito al processo di lavaggio, di rischi di diffusione o trasmissione del virus ToBRFV tramite gli RPC. Vari test di verifica, nonché quelli previsti dal nostro programma di costante monitoraggio microbiologico, non hanno anch’essi rilevato la presenza del ToBRFV.
Oltre a ricorrere ai principi di scienza del lavaggio, abbiamo provveduto ad automatizzare e digitalizzare molti dei nostri processi. Il nostro software SmartGuardian™ monitora e controlla le procedure di lavaggio e sanificazione al fine di garantire il rispetto di rigorosi standard aziendali e di settore.
Il sistema offre un flusso costante di dati (aggiornamenti a cadenza oraria e report di turno giornalieri) sull’applicazione dei parametri di lavaggio, fra cui pressione, temperatura di lavaggio e concentrazione di detergenti e sanificanti. I dipendenti provvedono inoltre a verificare manualmente questi parametri almeno due volte per ogni turno al fine di verificare la conformità del sistema automatico.
"Se qualsiasi elemento del sistema (ad esempio la pressione dell’acqua) risulta operare a un livello non ottimale, Smart Guardian™ avvisa i capiturno e i nostri esperti di sicurezza alimentare", spiega Albrecht. In presenza di scenari critici, il sistema provvede all’arresto automatico delle operazioni al fine di consentire la calibrazione del processo in base a impostazioni adeguate.
In seguito al lavaggio e all’impilaggio degli RPC, ciascun pallet viene contrassegnato da un’etichetta di verifica igienica con un riepilogo SmartGuardian™ di tutti i processi di lavaggio. L’etichetta elenca i parametri utilizzati per le cassette, come temperatura dell’acqua e detergenti impiegati, specificando inoltre eventuali problemi incontrati durante il turno.
Il nostro partner di sanificazione globale ha inoltre garantito che gli RPC IFCO sono puliti, igienizzati e del tutto sicuri per un riutilizzo. I detergenti disinfettanti impiegati da IFCO sono biocertificati e biodegradabili. Nell’ambito del sistema di pooling, gli RPC IFCO vengono lavati e sanificati 1 miliardo di volte all’anno e tutti i nostri impianti di lavaggio applicano le medesime rigorose procedure igieniche standardizzate.
Il processo di lavaggio IFCO mediante dispositivi a tunnel è stato inoltre convalidato da un centro di ricerca terzo dotato di certificazione ISO, che ne ha verificato l’efficacia nell’eliminare i batteri attaccati alle superfici degli RPC e nel rimuovere o inattivare i virus vegetali. Provvediamo inoltre a operazioni di campionamento batterico a cadenza trimestrale e settimanale e a test quotidiani per verificare la presenza di adenosina trifosfato (ATP). Dal momento che la molecola di ATP provvede al trasferimento di energia fra le cellule, il campionamento rivela immediatamente la presenza di eventuali microrganismi.
I sistemi di pooling gestiti da coltivatori o rivenditori non raggiungono necessariamente la medesima efficacia in materia di lavaggio, sanificazione e test. IFCO è l’unica azienda a offrire, presso i suoi centri di servizio diffusi in tutto il mondo, un simile livello di sicurezza e garanzia. Ecco perché affidare i servizi di pooling a IFCO, in grado di offrire alla clientela un’esperienza ottimizzata tramite il modello SmartCycle™, che riunisce le operazioni di ordinato, consegna, raccolta, pulizia e sanificazione, positivo sia dal punto di vista aziendale che ambientale.
Durante le operazioni di pulizia e sanificazione, IFCO dà la priorità all’igiene. Ecco una panoramica dei nostri processi di lavaggio e controllo altamente automatizzati.
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