È qui che entra in gioco la valutazione del ciclo di vita del prodotto (LCA). Per utilizzare la definizione ISO 14040 lo standard internazionale largamente accettato per la metodologia da impeigare per le valutazioni del ciclo di vita e lo standard seguito dagli studi per IFCO – la LCA comporta la "compilazione e la valutazione degli input, degli output e dei potenziali impatti ambientali di un sistema di prodotti durante il suo ciclo di vita".
La prima LCA è stata condotta nel 1969 con lo scopo di confrontare contenitori di bevande per Coca Cola. All’epoca l’attenzione era rivolta al consumo di energia e ai rifiuti solidi. Da allora, le valutazioni del ciclo di vita hanno ampliato le questioni in analisi per includere le materie prime e le emissioni. Oggi, secondo un recente rapporto di PriceWaterhouseCoopers il 69% delle aziende intervistate ha già condotto valutazioni del ciclo di vita, ma solo su meno del 25% del proprio portafoglio di prodotti.
In poche parole, una LCA è un’analisi sistematica del potenziale impatto ambientale, lungo l’intero ciclo di vita, di un prodotto, processo o servizio. L’analisi copre l’approvvigionamento delle materie prime, la produzione, la distribuzione, l’uso e lo smaltimento/riciclaggio. Ognuna di queste fasi ha impatti associati all’utilizzo di materiali ed energia, nonché alla produzione di rifiuti.