Sostituzione dei rifiuti monouso con soluzioni in plastica riutilizzabili

written by IFCO SYSTEMS, 27th Maggio 2020, in Stories

La minaccia ambientale rappresentata dai rifiuti di imballaggio sta convincendo alcuni consumatori a voltare le spalle agli imballaggi monouso e, in particolare, alla plastica. Tuttavia, questo materiale prezioso e versatile può essere sostenibile: la chiave sta nel riutilizzarlo. Con il suo sistema di pooling imperniato sull’impiego di contenitori in plastica riutilizzabili, IFCO si annovera fra i pionieri del settore.

Non tutti i prodotti in plastica costituiscono un elemento negativo

È possibile che gli elefanti debbano la loro salvezza al primo polimero sintetico. Nel corso del 19º secolo, le società consumavano centinaia di migliaia di chili di avorio, utilizzato in primo luogo per produrre palle da biliardo. L’inventore statunitense John Wesley Hyatt creò una celluloide modellabile concepita come sostituto dell’avorio, prodotto dalle zanne degli elefanti. Tuttavia, la scoperta si rivelò ancora più significativa: all’improvviso, gli esseri umani non erano più obbligati ad affidarsi alla natura. Potevano creare nuovi materiali. I sostenitori più entusiasti erano convinti che la plastica avrebbe salvato l’ambiente. 1

E a partire dalla metà del 20º secolo, con l’avvento della produzione di massa, la plastica conobbe un vero e proprio boom. Impiegato per la produzione di autovetture, attrezzature mediche, giocattoli o per salvaguardare la freschezza di acqua e prodotti alimentari, questo versatile materiale è divenuto onnipresente nella vita moderna. Tuttavia, i consumatori odierni si dimostrano sempre più critici nei confronti dell’utilizzo, percepito come eccessivo impiego, della plastica. Alcune persone sono ora contrarie all’utilizzo di prodotti plastici di qualsiasi tipo e forma, soprattutto per quanto riguarda gli imballaggi monouso. Secondo il National Geographic: «Sono serviti meno di quarant’anni perché i sacchetti di plastica si trasformassero da meraviglia a minaccia.»2

Tuttavia, la plastica non presenta solo aspetti negativi, e non tutti i prodotti in plastica costituiscono un elemento negativo. Polimeri organici, questo versatile materiale risulta ottimale per un’ampia gamma di imballaggi alimentari: è impermeabile, in grado di tollerare temperature elevate e impedisce la crescita di microrganismi, rallentando di conseguenza la decomposizione dei prodotti alimentari. È durevole e resistente, flessibile o rigido, e può essere prodotto in massa e modellato praticamente in qualsiasi forma.3 La plastica è inoltre estremamente leggera, con conseguente riduzione dei costi correlati al trasporto dei generi alimentari. A differenza dei cestini e delle cassette in legno, ad esempio, le cassette in plastica sono impilabili e facilmente ripiegabili una volta vuote, permettendo così di risparmiare spazio e di ridurre il numero di camion necessari per la restituzione dei contenitori, con conseguente riduzione delle emissioni.

Plastica riutilizzabile: tutti per uno, uno per tutti

Quando si prendono in considerazione gli aspetti positivi e negativi, nonché l’effettivo costo delle alternative (come nel caso dell’avorio), la plastica rappresenta spesso il logico sostituto di altri materiali. Per garantirne la sostenibilità è sufficiente riutilizzarla. In veste di leader dell’economia circolare, IFCO si affida a questo modello, provvedendo alla condivisione e al riutilizzo delle nostre cassette in plastica riutilizzabili (RPC). Imperniato sulla condivisione, il nostro sistema di pooling riduce la necessità di produrre grandi quantità di contenitori, che impiegherebbero un maggior numero di risorse, mentre il riutilizzo consente di evitare gli sprechi e di ridurre l’impatto ambientale. Al momento della scelta degli imballaggi, consumatori e fornitori possono dunque porsi una semplice domanda: questo contenitore può essere riutilizzato?

In seguito al bando dei sacchetti monouso, ad esempio, molti consumatori sono passati alle borse shopper riutilizzabili, solitamente realizzate in plastica riciclata. Sostanzialmente, questo nuovo approccio consiste nel sostituire determinate convinzioni e comportamenti con altri. Iniziando a vedere la plastica sotto una nuova luce, la gente impara a considerare il materiale come un valido elemento dell’economia circolare piuttosto che come parte del problema.

Restituire, riempire nuovamente e riutilizzare a garanzia del massimo valore

L’economia lineare prevede solitamente che i consumatori gettino un prodotto, imballaggio compreso, dopo il primo e unico utilizzo. Il riutilizzo assume invece un ruolo fondamentale nel modello dell’economia circolare, imperniato sullo scambio di risorse nell’ambito di anelli o circuiti chiusi al fine di trarne il massimo valore. Al termine del loro ciclo vitale, i prodotti vengono rigenerati al fine di recuperare i materiali, con l’obiettivo di azzerare i rifiuti.

Il nostro modello si è sempre basato su condivisione e riutilizzo. Gli RPC IFCO vengono prodotti e riciclati nell’ambito di un anello chiuso. In media, gli RPC IFCO vengono utilizzati fra le 30 e le 120 volte. La loro elevata qualità consente di ripararli per mantenerli in uso il più a lungo possibile, prima che vengano completamente riciclati al termine del loro ciclo vitale. Nell’ambito del nostro sistema di pooling, IFCO gestisce tutti gli aspetti delle operazioni di raccolta, lavaggio, disinfezione e distribuzione degli RPC. Ciò facilita il processo di condivisione e riutilizzo per i nostri clienti, consentendo loro di risparmiare tempo e denaro.

Ulteriori vantaggi degli RPC

Nell’ambito della catena di fornitura, coltivatori, distributori e dettaglianti stanno abbandonando gli imballi monouso a favore di quelli riutilizzabili e adottando un modello commerciale circolare concepito al fine di ridurre gli sprechi tramite il riutilizzo delle risorse.

La riduzione dei rifiuti di imballaggio rappresenta solo uno dei molteplici vantaggi offerti dal nostro sistema di pooling. Gli RPC IFCO offrono infatti ai nostri clienti una serie di ulteriori benefici ambientali. Contrariamente ai materiali monouso, i robusti RPC non assorbono umidità né si schiacciano. Proteggono più efficientemente i prodotti freschi, con conseguente riduzione degli sprechi alimentari, e ciò riduce a sua volta le emissioni di anidride carbonica e metano generate dal cibo che marcisce nei campi. Infine, il loro peso ridotto comporta la riduzione delle emissioni in fase di trasporto.

Se si quantifica l’impatto ambientale complessivo, una valutazione del ciclo di vita (Life Cycle Assessment o LCA) rivela che l’impiego di RPC IFCO al posto degli imballaggi monouso comporta una riduzione delle emissioni di gas serra, dei rifiuti solidi e del consumo d’acqua pari rispettivamente al 60, all’86 e al 80%.

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Perché riciclare non basta

Sforzandosi personalmente di ridurre i rifiuti, molti consumatori gettano scrupolosamente i materiali da imballaggio nei contenitori dedicati al riciclaggio. Tuttavia, di per sé il riciclaggio non è sufficiente a risolvere il problema degli imballaggi monouso. Secondo un saggio del 2017 a cura di Roland Geyer della University of California, Santa Barbara, intitolato «Production, Use and Fate of All Plastics Ever Made» («Produzione, utilizzo e destino di tutta la plastica prodotta»), 4 meno del 10% della plastica prodotta a livello globale è stato riciclato. Il materiale deve essere selezionato, lavato e trasformato, con conseguente difficoltà di recuperarlo secondo modalità efficaci o efficienti in termini di costi. Anche la qualità dei materiali riciclati pone dei problemi.

Recentemente, i consumatori dei Paesi occidentali sono divenuti più consapevoli del fatto che i loro rifiuti non vengono riciclati dove sono prodotti:5 ciò è dovuto al fatto che gran parte dell’Asia ha essenzialmente chiuso le porte alle importazioni di materiali dall’estero.6 Molti comuni negli Stati Uniti e in Europa hanno risposto riducendo o addirittura arrestando il loro sforzo di riciclaggio della plastica usa e getta.7

Sostegno di sistemi in plastica riutilizzabile

Per la riduzione dei rifiuti, il riutilizzo rimane l’opzione più efficace, cosa che ne fa un elemento importante della politica ambientale. «Comprendere in che modo implementare sistematicamente soluzioni di imballaggio riutilizzabili dovrebbe rappresentare una priorità fondamentale per il settore alimentare e degli imballaggi»,1 dichiara l’Istituto per la politica ambientale europea. Gli esperti raccomandano inoltre una serie di misure comprendenti «maggiori investimenti e finanziamenti per i sistemi di prevenzione dei rifiuti, fra cui l’adozione di soluzioni di azzeramento dei rifiuti e di imballaggio riutilizzabile».2

In Europa esistono già numerosi sistemi di riutilizzo degli imballaggi. In Germania, ad esempio, l’industria della birra e delle bevande fa uso di un sistema imperniato sull’impiego di bottiglie in vetro e plastica restituibili e riutilizzabili, nonché di cassette da trasporto in plastica anch’esse riutilizzabili. I consumatori desiderosi di ridurre i rifiuti possono scegliere bevande commercializzate in imballaggi riutilizzabili, nonché fare uso in negozio di borse per la spesa riutilizzabili. Possono inoltre scegliere di fare la spesa presso punti vendita dove i dettaglianti espongono i prodotti freschi in contenitori di plastica riutilizzabili, perché gli RPC IFCO, costituiti al 100% da materiale riciclato, non finiranno mai in discarica o a inquinare gli oceani del mondo.

1
https://www.sciencehistory.org/the-history-and-future-of-plastics
2
https://www.nationalgeographic.com/environment/2019/04/plastic-bag-bans-kenya-to-us-reduce-pollution/
3
Food and Beverage Plastics in Food Packaging https://pdfs.semanticscholar.org/8056/c421b4060c77f745a829a32873a663048579.pdf
4
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/28776036
5
https://www.theguardian.com/environment/2019/aug/17/plastic-recycling-myth-what-really-happens-your-rubbish
6
https://www.plasticsnews.com/assets/PDF/PN11661288.PDF
7
https://www.wired.com/story/the-worlds-recycling-is-in-chaos-heres-what-has-to-happen/

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